Spreco alimentare: quali soluzioni? Una piaga nemmeno troppo nascosta dei nostri tempi è lo spreco alimentare

Non è solo una questione personale, perché quando del cibo va a male e ci tocca disfarcene, certo non ci fa piacere. E’ una questione economica ed etica che tocca la sfera sociale e quella ambientale: lo spreco di alimenti “costa” al nostro pianeta un’inutile immissione di gas serra e uno spreco di risorse idriche, senza contare che molte persone indigenti potrebbero sfamarsi con quello che finisce in discarica! 

Niente moralismi, ma sono tanta voglia di conoscere la realtà e fare la nostra parte per un mondo sostenibile e solidale. 

ONU e spreco alimentare: l’Agenda 2030

Anche l’ONU ha preso a cuore questo argomento e ne ha fatto uno dei punti dell’agenda 2030. L’obiettivo 12, infatti, ha come scopo quello di dimezzare lo spreco pro capite entro il 2030. 

Qualche tempo fa leggevo che i cibi più sprecati in Italia in casa (analisi REDUCE 2019) sono, in ordine:

  • verdure (25%)
  • latte e latticini (18%)
  • frutta (16%)
  • pane e pizza

e a seguire prodotti confezionati, carne ecc. Molto interessante, non trovi? Sapere dove sprechiamo di più aiuta a trovare soluzioni contro lo spreco alimentare!

Cosa puoi fare tu: soluzioni contro lo spreco alimentare 

La lotta allo spreco parte da casa, dalla mia e dalla tua: il 53% dello spreco alimentare a livello europeo riguarda l’ambito domestico! 

Ecco 5 semplici cose che puoi fare per ridurre lo spreco alimentare domestico:

1. Pianifica i tuoi pasti

Stilare un menu dei pasti, pianificando l’arco dei 3-4 giorni successivi o, meglio, la settimana, ci aiuta a comprare solo quello che serve. Più facile a dirsi che a farsi? Basta iniziare! Crea un elenco di ricette ispirandoti a quello che vedi al mercato, alle ricette che trovi sul web, senza dimenticare le ricette di casa, quelle che piacciono a tutti e che fai più spesso. Vedrai, in questo modo riuscirai anche ad avere pasti più bilanciati, ad alternare i nutrienti e a variare in tavola. Se hai il Bimby e vuoi spunti per organizzare i menu, puoi dare una sbirciata ai miei menu-ricettari di stagione 😉

2. Ricicla gli scarti

Riciclare gli scarti significa trovare un modo per dare nuova vita agli avanzi di cucina (nella sezione Ricette con avanzi trovi alcune idee Bimby) ma anche utilizzare ogni parte dell’ortaggio o della materia prima che acquisti. Un esempio? Le bucce: quante volte gettiamo la parte più esterna dei finocchi? E le bucce di melanzana? E quante i gambi di carciofi e cavolfiori? Sono “scarti” che possiamo riutilizzare per fare un brodo, minestre, vellutate, salsine per condire la pasta. Le scorze di limoni e arance (edibili, chiaramente) possono essere seccate, congelate, utilizzate per aromatizzare dolci e piatti salati (pesce, carne ecc.). Le verdure in scadenza che ancora non hai cucinato, puoi tagliarle a pezzettoni e metterle nel freezer. Anche le ossa di pollo, se magari hai disossato delle cosce o sovracosce, possono essere riutilizzate: preparaci un brodo con una base vegetale. Il pane raffermo, poi, è la base di tantissime ricette della tradizione italiana: dai canederli agli gnocchi di pane, dalla torta di pane dolce a quella salata. Senza contare che puoi farlo seccare del tutto e farci il pan grattato. Anche avanzi di panettone e pandoro possono essere riciclati per farci soufflè, tiramisù e altre delizie.

Canederli

3. Prolunga la vita degli alimenti

Come? Conservandoli nel modo giusto. Inutile mettere la verdura nella parte più fredda del frigorifero: si ammoscerà presto. Piuttosto, tienila in sacchetti di cotone o, meglio, avvolgila con il cotone cerato: questo, avvolgendo e isolando l’alimento, ne prolungherà la freschezza nel rispetto dell’ambiente (niente pellicola di plastica!). Se ti accorgi di aver esagerato con l’acquisto degli alimenti, trasformali subito in modo da non sprecarli: fai delle marmellate o confetture con frutta e verdura, congela le verdure dopo averle pulite e tagliate, cuocile e conservale in contenitori adatti nel frigorifero per 2-3 giorni.

4. Occhio alla scadenza

Hai presente quella dicitura “consumare preferibilmente entro il”? Ecco, quello è il termine minimo di conservazione di un alimento (la questione è diversa se trovi scritto “Scade il”, allora là non c’è storia). Questo significa che se lo osservi e non noti alterazioni, nell’aspetto e nel sapore, puoi anche consumarlo fino a qualche giorno dopo. Una ricerca della Commissione Europea ha stimato che quasi il 10% del cibo che si spreca ogni anno dipende dall’indicazione della data di scadenza. Chiaramente questo non significa assolutamente consumare cibi pericolosi per la salute, ma migliorarne la gestione. Un modo per gestire correttamente i prodotti è anche quello di fare una ricognizione periodica di frigorifero e dispensa e decidere di utilizzare subito i prodotti che stanno per scadere. Puoi anche destinare a questo scopo una zona del frigorifero o della dispensa (zona allarme prodotti in scadenza!): ti aiuterà ad averli sempre sott’occhio e ad evitare antipatiche evenienze.

5. Scarica le App giuste

Rendi la tecnologia tua amica e utilizzala per:

  • pianificare i pasti; 
  • recuperare velocemente cibo destinato ad essere sprecato (TooGoodToGo è il capofila di questa esperienza in Italia);
  • scoprire blog con trucchi per utilizzare gli scarti alimentari e ricette di cucina con avanzi! 

Le realtà in prima linea contro gli sprechi alimentari

Esistono diverse realtà impegnate nella lotta allo spreco alimentare. A Roma, ad esempio, le Acli hanno recuperato e ridistribuito in due anni 267 tonnellate di cibo. Cibo destinato ad essere scartato e gettato, perché in scadenza o come rimanenza della giornata, e che invece è stato recuperato per gli indigenti. 

Anche TooGoodToGo fa la sua parte: vicina al consumatore e ai commercianti, consente di recuperare prodotti prossimi alla scadenza, frutta e verdura rimasti invenduti e magari maturi o con qualche ammaccatura. Basta scaricare l’app e vedere quali disponibilità ci sono in zona.  

Molti supermercati, poi, hanno un’area destinata ai prodotti in scadenza, venduti con sconti che viaggiano intorno al 50%. 

La Coop, ad esempio, ha in molti dei suoi punti vendita scaffale e frigorifero dedicati con sconti sui prodotti che vanno dal 30 al 50%. I prodotti che rimangono comunque invenduti vengono distribuiti alle associazioni che si occupano di persone svantaggiate. 

Anche Carrefour ha una zona dedicata nei punti vendita e inoltre ha stretto una partnership con TooGoodToGo. Esempi che, mi auguro, sempre più catene di distribuzione alimentare e punti vendita possano seguire.

Bene, coraggio! Iniziamo insieme ad adottare poco per volta tutte queste soluzioni contro lo spreco alimentare 🙂 Se hai consigli, ricette o soluzioni scrivile pure nei commenti!!