Sicuri di aver scelto bene l’olio per friggere? Gli oli, infatti, non sono tutti uguali e non tutti vanno bene per realizzare la frittura sia perché il risultato potrebbe essere deludente, sia per questioni di salute. In questo articolo ti voglio spiegare un po’ come funziona il processo di cottura quando vogliamo friggere con l’olio, quali accortezze devi tenere e approfondire alcuni concetti chiave, come il punto di fumo.

La frittura è un tipo di cottura molto amata e concedersela una volta ogni tanto non è un delitto (condizioni di salute permettendo). Secondo la dieta della bioterapia nutrizionale, il fritto ha anche delle azioni funzionali come, ad esempio, dare uno stimolo al metabolismo. Ma non tutti i tipi di fritto vanno bene, perché ci sono alcune accortezze da seguire. La cosa importante è sapere cosa si sta facendo e, sopratutto, partire dalla scelta dell’olio giusto.

Il punto di fumo dell’olio

Ne avrai di certo sentito parlare: il punto di fumo è il punto di fusione dell’olio, la temperatura alla quale l’olio inizia ad evaporare. Quando raggiunge questa temperatura oppure quando si usa per troppe volte lo stesso olio, questo si ossida, diventando nocivo e sviluppando sostanze potenzialmente cancerogene. 

Il punto di fumo varia da olio a olio e per alcuni oli è piuttosto basso. Riporto qui alcuni dati, per approfondimenti puoi leggere qui:

  • Olio di girasole 130°
  • Olio di mais 160° 
  • Olio di arachidi 180°
  • Olio extravergine di oliva 210°

PS: il punto di fumo di una tipologia di olio può variare per vari fattori, ma i valori indicativi sono questi.

Qual è l’olio migliore per friggere? 

Dipende: più il punto di fumo è alto, più l’olio è sicuro, considerando che una frittura sana richiede temperature comprese tra i 160° e i 180°

L’altro fattore da tenere in considerazione è la concentrazione di grassi monoinsaturi: per farla semplice, più ce ne sono, più l’olio rimane stabile in cottura. 

Quindi, l’olio di semi per friggere più indicato è l’olio di arachide, un’ottima alternativa è l’olio di oliva, mentre si sconsiglia l’extravergine a meno che non sia a bassa acidità (ma è un parametro che non puoi vedere in etichetta…). 

Oli da frittura del supermercato: cosa sono?

Avrai di sicuro notato al supermercato la presenza di bottiglie di olio per fritture. Di cosa si tratta? 

Poiché uno dei parametri per una buona frittura è l’alto contenuto oleico, si aggiunge all’olio di semi dell’acido oleico, ideale perché sopporta bene le alte temperature.

Uno degli oli migliori e più interessanti, in questo senso, è l’olio di girasole per friggere alto oleico, sul quale ho intenzione di tornare con un approfondimento appena riesco a saperne di più.

Regole per usare bene l’olio da frittura

Ecco alcune brevi raccomandazioni per una frittura salutare:

  • tieni sotto controllo la temperatura con un termometro da cucina adatto
  • usa olio abbondante per evitare che, aggiungendo l’alimento da friggere, la temperatura scenda troppo
  • per lo stesso motivo, friggi poco per volta e resisti alla tentazione di cuocere tutto insieme e subito!
  • NON riutilizzare l’olio
  • NON rabboccare l’olio di frittura (meglio abbondare all’inizio) 
  • smaltisci correttamente l’olio esausto 🙂