Come riciclare quei vestiti che non metti più, che magari sono fuori moda, sono logorati, oppure, semplicemente, non ti stanno più bene addosso?

So bene quanto sia difficile separarsi da un vestito che si ama: “tanto ci rientrerò prima o poi, mannaggia a quello strappo, magari un giorno riesco a sistemarlo ecc.”

Adoro i vestiti fatti dai sarti, quei pezzi quasi unici che non vedi indosso a tutti. Stoffe particolari, resistenti, che ti cadono addosso perfettamente perché qualche mano delicata e sapiente l’ha cucita per te. Ogni tanto mi sono concessa questo lusso.

Qualche gonna col taglio che mi piaceva e con la stoffa che avevo scelto. Il vestito per la mia festa dei 18 anni, in carta da zucchero, taglio impero e pizzo nella parte superiore. Meraviglioso. Lo tengo ben incelofanato per essere indossato presto dalle mie figlie (io di certo non ci entro più…). O il mio vestito da sposa, per il quale ancora ringrazio l’eccezionale sarta che ogni tanto incontro. 

Con i figli il discorso cambia: le magliette di cotone si sporcano a ripetizione, fino a quando diventa impossibile smacchiarle, le tute si bucano al ginocchio con la velocità della luce e le zip… si rompono! Senza contare il fatto che, crescendo velocemente, i vestiti non vanno più bene da un mese all’altro. Ecco allora ad ogni cambio stagione formarsi un cumulo di abiti da dismettere. Buttiamo tutto?

Dipende. Abiti e vestiti usati sono comunque una risorsa ed è importante capire come gestirla, perché, anche se vecchi o usati, i vestiti hanno ancora un valore, e la strada che porta dall’armadio al cassonetto (degli abiti!) può essere ancora lunga.

Riciclo abiti. Prima regola: differenziare in casa

Quando ti trovi di fronte a dei vestiti che vuoi “smaltire” devi prima di tutto analizzarli per capire cosa ci puoi fare e come puoi riciclare i vestiti vecchi correttamente.

Le strade che hai davanti sono:

  • vendere i tuoi vestiti
  • regalarli o donarli
  • ripararli (w le sarte e i sarti!) oppure utilizzarli per nuove creazioni 

Riciclare vestiti: il mercato dell’usato

Riciclare abiti usati vendendoli è una buona idea, ma va bene solo se i vestiti dei quali ti vuoi liberare sono in buone condizioni. 

Se vuoi avere successo in questa pratica devi pensare una cosa: se quel vestito sembra tanto brutto o rovinato a te, perché dovrebbe piacere a qualcun altro? Sicuramente non avrai successo se porti a vendere il tailleur di tua nonna, o un capo davvero troppo fuori moda, a meno che non sia iconico o sartoriale. 

Puoi vendere un capo che non usi più da tanto tempo, che non ti calza più come vorresti ecc. ma deve essere in buone condizioni.

Per vendere i tuoi abiti usati puoi usare diversi circuiti:

  • I mercatini dell’usato: acquistano direttamente vestiti e sono mediamente selettivi. In questo caso ti toccherà una piccola percentuale sulla vendita in base al prezzo finale (che può anche diminuire rispetto alla valutazione iniziale se il vestito rimane invenduto a lungo).
  • App e siti di vendita abiti usati: da Ebay a Vestiaire Collective, a Vinted la scelta non manca. Anche Zalando ha aperto una sezione in cui vendere abiti usati. Non ho un sistema da consigliarti più di un altro, tuttavia mi piace pensare che siti e app dedicati  ti aiutino a trovare velocemente gente in target. Verifica sempre le condizioni di vendita e quali sono gli oneri a tuo carico (es. spedizione). 
  • Swap Party: sono dei party dove si barattano vestiti. A livello privato sono poco praticati nel nostro paese, tuttavia a volte sono i negozi a promuovere questi eventi. Prova a fare una ricerca nella tua zona! 

Riciclare abbigliamento: regali e donazioni  

Se hai una buona selezione di abiti usati, funzionali e pratici, puoi pensare di donarli a strutture caritative, come la Comunità di Sant’Egidio o la Caritas, a un centro di accoglienza, a una casa famiglia della zona. Documentati sulle strutture presenti, chiedi se hanno bisogno di vestiti e recapitali personalmente. Questo è un bel modo per dare un valore ai propri abiti! Spesso questi centri raccolgono anche coperte, biancheria, giocattoli e altre cose utili.

Un’altra strada è regalare i vestiti ai quali teniamo ad amici, parenti, a chi vive questa pratica dello scambio con libertà e senza “offendersi”. 

Riciclare indumenti: i cassonetti gialli

E se proprio non li vuole nessuno questi vestiti? Non farti scrupolo a lasciare gli abiti usati nei cassonetti gialli (a volte bianchi) adibiti alla raccolta abiti. Questa raccolta è ben strutturata e fatta per non sprecare nemmeno una pezza di tessuto. Ti spiego perché.

Dal 2022 l’Italia ha recepito la direttiva Ue 851/2018 e reso obbligatoria la raccolta differenziata dei tessili. Questo significa che non si possono gettare tessili nella raccolta indifferenziata, ma vanno conferiti negli appositi cassonetti. 

I rifiuti tessili (DL 152/2006) vengono selezionati e poi destinati al riuso, al riciclo oppure allo smaltimento. Nel 2020 in Italia è stato riutilizzato il 68% dei rifiuti tessili, riciclato il 29% e smaltito appena il 3% (fonte: Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular).

Cosa succede quando metti una busta di vestiti nella raccolta abiti usati? Quelli ancora buoni vengono immessi nel circuito del riuso, dopo essere stati opportunamente igienizzati. 

Quelli riciclabili vengono avviati alla lavorazione (rifilatura, cardatura, sfilacciamento) per creare nuovo tessuto, pezzame, materiale isolante. 

Infine, solo una minima parte termina il suo “ciclo vitale”.

Rifolab: recupero e riciclo jeans e cashmere

Se devi dismettere maglieria in cashmere o jeans, dai un’occhiata a Rifolab, che organizza una raccolta abiti a domicilio o presso box di raccolta distribuiti in diverse città italiane. A fronte dei tuoi abiti puoi ottenere un buono da spendere nell’acquisto dei loro prodotti.

Upcycling: un modo creativo per riciclare abiti

Ecco uno dei miei metodi preferiti per riciclare abiti: l’upcycling! Questo termine indica la pratica di riutilizzare qualcosa per creare un nuovo “prodotto” di qualità più alta: una modalità di recupero creativa! 

Grazie all’upcycling puoi usare i tuoi abiti preferiti per creare qualcosa di nuovo, oppure modificarli aggiungendo dettagli per dargli uno stile diverso. Un vestito può diventare una fantastica gonna, e con la parte superiore puoi ricavare una fascia di cotone da abbinare, un pantalone può trasformarsi in gonna, puoi riutilizzare gli scarti di una giacca in pelle per realizzare dettagli sulla maglieria…

Se cerchi sul web questo termine troverai moltissime idee! Io non sono molto brava con il cucito, almeno non quanto vorrei, per questo preferisco rivolgermi a una sarta. Descrivo la mia idea e le mani fatate di queste artigiane riescono a realizzare l’impossibile!

Ho anche visto che esistono dei mini-corsi web per creare un abito con l’upcycling. Magari prima o poi ne faccio uno anche io…

Il vantaggio di questo sistema è che potrai riciclare vestiti vecchi, dando un nuovo stile e appeal anche al “tailleur della nonna”, a quegli abiti che una volta amavi ma che oggi sono fuori moda, a quei vestiti che ti piacciono da morire ma ti calzano larghi o stretti. 

Riciclaggio vestiti usati: come riciclare i tessuti in casa

Mai buttare subito una maglietta di cotone o un pigiama rovinato! Anche se esiste un’industria del riciclo, puoi fare un riciclo casalingo e dare un nuovo uso alle tue magliette. 

In particolare puoi:

  • Creare pezze di cotone da utilizzare, inumidite, per spolverare o per le pulizie. Devi ritagliare il tessuto, rifilarlo per eliminare le cuciture, tagliare pezze della dimensione che ti occorre. 
  • Ricavare la fettuccia per fare creazioni all’uncinetto. 
  • Realizzare collane e bracciali con parti del tessuto. 

Puoi anche riciclare i vecchi collant, utilizzandoli per “raschiare” attorno ai rubinetti del bagno o della cucina, dove si accumula il calcare.

Per ora è tutto! Se hai altre idee o suggerimenti per riciclare i vestiti in casa, scirvile pure nei commenti qui sotto.

Buon riciclo a tutti!