LA GAZZA LADRA. Trama e recensione del film

È legittimo compiere piccoli furti per concedersi piccoli sfizi? È, questo, il tema de La gazza ladra (La pie voleuse) il nuovo film del regista francese Robert Guédiguian.

Guédiguian torna a girare nella sua Marsiglia, nel quartiere popolare l’Estaque, con i suoi amici attori prediletti, tra i quali la moglie musa Ariane Ascaride, raccontando con i suoi personaggi preferiti una storia di amori, tradimenti, debiti, disoccupazione e furti.

Trama

Ariane Ascaride è Maria, la gazza ladra, devota e affettuosa badante con pochi mezzi che, per concedersi degli sfizi come mangiare le ostriche e per pagare le lezioni di pianoforte al talentuoso nipote, non esita a commettere dei furti ai danni dei suoi assistiti.

Ma un furto ben più grave di quelli compiuti da lei condizionerà il suo futuro e quello dei suoi cari.

Protagonista assoluta della storia è la musica, composta da Michel Petrossian, che con leggiadria accompagna i personaggi nella loro quotidianità.

“Penso che tutti, per quanto deprivati dalla vita, abbiano diritto al piacere. Non dovremmo pretendere solo il minimo indispensabile. La vita non può essere ridotta al necessario, occorre anche godere della leggerezza, della bellezza.” ha dichiarato Robert Guédiguian, regista impegnato nel portare sul grande schermo le battaglie per i diritti sociali di quelli che, come Victor Hugo, chiama i “poveri”. 

La bellezza, sembra raccontarci il regista in questo film, è contemplare il mare, godere della musica e gustarsi un bel piatto di ostriche fresche! 

In una scena del film Maria cucina il branzino impanato, un secondo piatto di pesce tipico di una città di mare come Marsiglia. Come lei, l’ho voluto preparare anche io! Qui trovi la ricetta per prepararlo anche col Bimby. 

Una storia che, al ritmo della musica di un pianoforte racconta con tocco leggero il disagio sociale di chi ha grandi desideri ma poche possibilità.