Voglia di fare un giro? Andiamo a Sant’Agnese a Roma, sulla via Nomentana.

Come sempre, non è tanto una visita guidata, piuttosto si tratta di pennellate per darti un’idea delle cose che puoi trovare e anche raccontarti un po’ di cosa si può combinare in giro 😉

Sant’Agnese fuori le mura a Roma 

La basilica di sant’Agnese fuori le mura si chiama così perché qui è sepolta la martire romana Agnese. E c’è aggiunto quel pezzetto “flm” perché si trovava un po’ (parecchio) fuori dall’antica città, quella delle mura aureliane, per intenderci.

Per arrivarci dovevi fare una gita, un po’ come si fa oggi per arrivare nei santuari fuori città. Ancora a fine Ottocento la Nomentana era zona di campagna 🙂

Basilica e catacombe Sant’Agnese: come arrivare

Oggi non è così periferica come posizione, anzi, siamo a poche fermate di autobus dalla Stazione Termini e a pochi minuti a piedi dalla fermata della metropolitana B1 Sant’Agnese Annibaliano. Più comodo di così…

Anche se si tratta di un luogo di culto, io penso possa interessare a tutti, perché la basilica si trova all’interno di un complesso molto curato e in cui si trovano monumenti molto diversi tra loro: dalla tomba di una martire al mausoleo di un membro della famiglia imperiale!

Ma andiamo con ordine.

Chi era Sant’Agnese?

Sant’Agnese è una martire cristiana romana; si dice appartenesse alla famiglia (gens) Claudia: quella di Caligola, Claudio, Tiberio. Certo, se penso a Caligola, sanguinario, parente di Agnese… 

Agnese doveva essere molto bella, così si racconta, e morì a soli 12 anni per mantenere la sua castità. Raffigurata con un agnello, è la patrona di vergini, fidanzate, giardinieri (non mi chiedete perché dei giardinieri perché proprio non lo so :-)).    

Sant'Agnese Roma

Sant’Agnese sulla via Nomentana: cosa vedere?

Questa è un’ottima meta da sfruttare sulla mezza giornata e da abbinare, magari, a un giro a Villa Torlonia o Villa Ada, che si raggiungono anche a piedi.

Nel complesso di Sant Agnese fuori le mura puoi visitare:

  • la basilica di Sant’Agnese
  • le catacombe di Sant’Agnese
  • la chiesa-mausoleo di Santa Costanza
  • la basilica costantiniana di Sant’Agnese

C’è anche un simpatico bar per prendere qualcosa e rilassarsi e ci sono dei campi da tennis 😉

Il fulcro di tutto il complesso è, chiaramente, la tomba della martire Agnese, che fu sepolta nel cimitero cristiano (catacomba) che già esisteva. Queste catacombe sono interessanti da un punto di vista storico e se vuoi puoi visitarle.

Ora, la prima basilica non si trova dove vedi oggi la chiesa principale, ma sta più lontano dalla Nomentana. Fu realizzata nel IV secolo e di quella rimangono solo le mura. Le vedi salendo da piazzale Annibaliano. Fu la figlia di Costantino (Costantina o Costanza), devota a Sant’Agnese, a volere questo edificio. 

Invece, l’attuale basilica si trova in corrispondenza della sepoltura della santa. La cosa curiosa è che la basilica è stata costruita a ridosso di una collina, quindi in discesa, ed era per metà sottoterra (seminterrata). Si capisce perché se arrivi dalla Nomentana, per arrivare alla facciata devi prima scendere da uno scalone molto ampio e bello.

Scalone

In origine si entrava dalla via Nomentana (e non dal piazzale attuale) e i pellegrini percorrevano una specie di corridoio rialzato (se entri nella chiesa vedi le gallerie in alto) per pregare sulla tomba della Santa.   

Di questa basilica mi è piaciuto moltissimo il ciborio e il mosaico nell’abside (mi fosse venuta una foto…), col fondo dorato e quel sapore di Medioevo e di ieraticità. Ma sbirciando qua e là si vedono anche affreschi e tele, soprattutto nelle cappelline.

Chiesa Santa Costanza Roma

Tornando a Costanza, era tanto legata a questa giovane martire che ci volle far costruire anche la sua (cioè di lei, Costanza) tomba: l’attuale Santa Costanza. Questo mausoleo rotondo a Roma non è una cosa strana, se pensi al Mausoleo di Augusto o di Adriano (Castel Sant’Angelo) è tutto chiaro.

Però qui questa forma architettonica della tradizione imperiale pagana diventa la tomba di una cristiana: lo raccontano i mosaici. Oltre a quelli più chiaramente cristiani, ci sono anche dei mosaici che sono stati fraintesi. 

Nella volta a botte anulare trovi infatti, a un certo punto, putti rappresentati tra i tralci di uva e scene di vendemmia. Assieme alle decorazioni del sarcofago in porfido di Costantina (oggi ai Musei Vaticani), queste immagini furono travisate nel Seicento da un gruppo di artisti fiamminghi e olandesi: “è chiaro!! è un tempio di Bacco no?”

Allora si misero a praticare riti a Bacco, tanto che il mausoleo fu anche chiamato tempio di Bacco.

Santa Costanza graffiti
Qui puoi leggere proprio le firme di questi artisti che vollero lasciare impresso il loro nome in questi luoghi. Si legge anche una data: 1667.

Ci è voluto un po’, ma poi i riti sono terminati e le cose sono tornate come prima.

Matrimonio a Sant’Agnese fuori le mura o a Santa Costanza?

Come molte chiese di Roma, anche qui c’è una grande richiesta per matrimoni. La basilica è decisamente più spaziosa, tuttavia l’edificio che attira di più gli sposi è proprio il mausoleo. Anche se i posti per gli invitati sono risicati (almeno per noi romani), il contesto è decisamente bello (e tutto sommato fresco!). 

Sant’Agnese Annibaliano: dove mangiare?

Uno dei dolci meravigliosi di Sal De Riso

Ecco, tutto bello e fantastico, tanto più che qui si può passeggiare all’interno di un complesso protetto dal traffico cittadino. Però… a me viene sempre fame! Alcuni consigli per rendere ancora più speciale e irrinunciabile questa visita sono proprio di natura gastronomica. Diciamo che in zona si va di dolce. E ora ti spiego perché.

Prima di tutto su via di Santa Costanza, che scende dalla Nomentana verso Piazza Istria, trovi Sal de Riso. E che non ti fermi? Si trova a 2 minuti da Sant’Agnese

Se hai voglia di camminare un pochino, tornando verso piazzale Annibaliano e percorrendo viale Eritrea puoi arrivare da Romoli per gustare un incredibile maritozzo.

Puoi proseguire ancora un poco e approfittare delle dolcezze di Marinari (particolare il Mont Blanc e, quando è stagione, sono incredibili le zeppole!). Ancora, puoi arrivare a piazza sant’Emerenziana e salire un pochino su via Nemorense per portare a casa una fantastica millefoglie di Cavalletti che è tanto amato anche dalla regina Elisabetta. 

Insomma, fai tu… sempre che tu non riesca a farti tentare da una delle tante e tutte buonissime gelaterie che trovi lungo il percorso! 

Per il salato ti consiglio di dirigerti verso piazza Istria: superato Sal de Riso, trovi diversi localini per aperitivi e pizzerie.

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